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LA BASILICA DI S. FRANCESCO E I DA POLENTA

La basilica di S. Francesco è stata la chiesa di riferimento della famiglia Da Polenta, che ha governato Ravenna dal 1275 al 1441.

Nel corso di questa lunga amministrazione gli esponenti della famiglia hanno provveduto a finanziare numerose ristrutturazioni e decorazioni pittoriche in diverse chiese della città.

Non dimentichiamo che nel corso del Trecento qui si contavano circa duecento edifici religiosi!

E’ in questa basilica che si trova la cappella da Polenta, circa a metà della navata sinistra.

GLI AFFRESCHI

Il ciclo pittorico che la decora è attribuito da alcuni studiosi a Pietro da Rimini o Giovanni Baronzio e alle maestranze della scuola giottesca riminese.

Ancora oggi rimangono alcuni lacerti di affreschi trecenteschi, con scene bibliche, purtroppo oggi di difficile lettura poiché deturpati da un restauro moderno. 

Interessante è il soggetto raffigurato, poco consueto in età medievale, l’Ospitalità di Abramoche secondo lo storico dell’arte Fabio Massaccesi contiene un preciso messaggio politico.

Ospitalità di Abramo nella Basilica di S. Francesco

 

Il probabile committente è Ostasio I da Polenta, al potere dal 1322 fino alla sua morte nel 1346.

Un potere conquistato con ferocia e inganno: è lui che trama contro i cugini, l’arcivescovo Rinaldo (lo farà uccidere) e Guido Novello, bandito dalla città.

La sua politica diviene ondivaga: sostiene il potere imperiale oppure quello ecclesiastico, a seconda della convenienza del momento, nell’ottica della conquista di autonomia.

Durante una sua “fase ghibellina”, ovvero di appoggio all’imperatore, il legato papale Bertrando del Poggetto stabilisce una punizione esemplare per i ribelli al papa (1329).

Decreta la decapitazione dei facinorosi di fede ghibellina, circostanza che convince subito il nostro a rientrare nei ranghi e a professarsi guelfo con convinzione!

Così fa decorare la cappella con la raffigurazione di Abramo, che dimostra la sua fedeltà a Dio esattamente come Ostasio I è leale a papa Giovanni XXII. 

Inoltre, l’accoglienza di Abramo nei confronti degli angeli inviati da Dio è la medesima di quella che Ostasio manifesterà agli inviati pontifici inviati dal papa. 

Davvero un campione di opportunismo e un maestro di trasformismo!

UN ALTRO OSTASIO

A destra della cappella polentana è presente una lastra marmorea con il ritratto funebre di Ostasio II da Polenta.

Personaggio controverso, dopo aver ordito una congiura assieme ai fratelli ai danni del padre assume la carica di signore di Ravenna, dal 1389 al 1396. 

E’ conosciuto come condottiero valoroso, al servizio prima degli angioini poi di Antonio della Scala. 

Nella battaglia di Castagnaro (1387) viene sconfitto dal capitano di ventura inglese Giovanni Acuto, che milita nelle truppe padovane dei carraresi contro quelle scaligere.

La pietra tombale è realizzata in marmo rosso di Verona, con il volto e le mani del defunto in marmo bianco (i piedi, purtroppo, sono andati perduti).

Raffigura il nobile ravennate in abito francescano, con il capo posato su un prezioso cuscino in marmo intagliato, racchiuso in una cornice trilobata.

La cornice della pietra tombale riporta una serie di iscrizioni in latino, fra le quali leggiamo il nome di Hostasivs De Polenta che lo identifica.

Ai lati della cornice si trovano due elementi circolari che contenevano lo stemma della famiglia poi abrasi nel 1797, da disposizioni napoleoniche della Repubblica cispadana.

Queste sono le tracce della famiglia da Polenta nella Basilica di S. Francesco ma in questa chiesa si possono trovare altre meraviglie! Curiosi di vederle? 

Allora non perdete la mia visita guidata I LUOGHI DI DANTE!

Questo articolo ha 2 commenti

  1. Guido D.

    Molto interessante!!!

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