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IL VOLTO DI DANTE

Tutti noi, guardando dipinti, murales, immagini pubblicitarie o qualsiasi altra raffigurazione visiva, riconosciamo il volto di Dante Alighieri.

Ma siamo sicuri che quelle caratteristiche somatiche così accentuate corrispondano davvero al reale volto del Sommo poeta?

In fondo, esisterebbe un solo ritratto coevo di Dante dipinto nientemeno che da Giotto, secondo il loro contemporaneo Giovanni Villani, mercante, storico e cronista italiano.

Dante_Giotto_Museo_del_Bargello

Infatti, presso la Cappella della Maddalena, nel museo Bargello di Firenze, è conservato un ciclo di affreschi del pittore fiorentino, tra cui sarebbe raffigurato l’Alighieri.

Molti altri ritratti si realizzano in epoche successive, soprattutto nel corso dell’Ottocento, quando le istanze risorgimentali riportano il Padre della Patria in auge.

Uno dei primi biografi ufficiali di Dante, sicuramente il più illustre, è Giovanni Boccaccio, in missione a Ravenna per conto della città di Firenze.

Boccaccio giunge nella città romagnola nel 1350, per recapitare un risarcimento in denaro da parte della città natale alla figlia Antonia, ovvero suor Beatrice.

Qui visita i luoghi danteschi e incontra amici e conoscenti di Dante, chiedendo loro notizie e testimonianze sul fiorentino in esilio.

Conosce così aneddoti legati al soggiorno ravennate dell’Alighieri (che racconto durante le mie visite guidate dantesche) e anche le sue caratteristiche fisiche e caratteriali.

Perciò, nel suo Trattatello in laude di Dante, Boccaccio ci fornisce una descrizione del viso di Dante che rimarrà nell’immaginario collettivo:

«Il suo volto fu lungo e il naso aquilino, gli occhi anzi grossi che piccioli, le mascelle grandi, e dal labbro di sotto era quel di sopra avanzato; 

e il colore era bruno, e i capelli e la barba spessi, neri e crespi, e sempre nella faccia melanconico e pensoso»

Di questa narrazione prevarranno le caratteristiche del naso adunco e del mento sporgente, presenti in tutti i ritratti sia dipinti che scolpiti.

Elencare tutti i volti di Dante nella storia dell’arte è un’impresa ardua, poiché esistono numerose opere dedicate al poeta fiorentino.

Andrea del Castagno realizza una galleria ad affresco di Uomini e Donne illustri tra il 1447 e il 1449, fra cui un Dante che sembra voler “uscire” dal perimetro della cornice in cui è iscritto.

Dante_Andrea_del_Castagno_Uffizi_Firenze

Tra i ritratti più celebri, ricordiamo quello di Dante dipinto da Sandro Botticelli nel 1495, oggi conservato in una collezione privata a Ginevra.

Il ritratto nella Cappella di San Brizio, nel Duomo di Orvieto, opera di Luca Signorelli fra il 1500 e il 1504, rispetta perfettamente la fisionomia delineata da Boccaccio.

Raffaello inserisce il riconoscibilissimo profilo di Dante, coronato di alloro, nell’affresco del Parnaso del 1509, dedicato alla poesia, presso la Stanza della Segnatura, in Vaticano. 

Dante_Raffaello_Parnaso_Stanza_della_Segnatura_Vaticano

La National Gallery of Art di Washington conserva un ritratto di Dante, realizzato dal Bronzino nel 1530, in cui si rispetta l’iconografia classica: abito rosso, alloro sul copricapo che nasconde capelli e orecchie, profilo “dantesco”, manoscritto in vista e Purgatorio sullo sfondo.

Dante_Bronzino_Washington

Per passare alla statuaria, vi sono tre sculture celebri, realizzate da artisti italiani.

Il ravennate Enrico Pazzi scolpisce il monumento di Piazza Santa Croce a Firenze, tra il 1856 e il 1865.

Dante_Enrico_Pazzi_Piazza_Santa_Croce_Firenze

È del palermitano Ettore Ximenes la scultura in bronzo che svetta nel Meridian Hill Park di Washington.

Dante_Ximenes_Washington

Angelo Biancini è l’autore della statua di Dante Alighieri, scolpita nel 1968 per la Puerta di Dante, nel Parco del Retiro di Madrid.

Dante_Biancini_Madrid_riproduzione_gesso

Sono proprio queste tre statue ad ispirare i tre volti che si trovano all’interno del Museo Dante di Ravenna, che vi consiglio caldamente di visitare.

Questo museo del 1921, recentemente reinterpretato in chiave tecnologica e multimediale, ospita nella “Sala del Volto” le riproduzioni parziali, in gesso, delle tre statue.

Sala_Volto_Dante_Museo_Dante_Ravenna

Un gioco di luci si riflette su questi volti giganteschi, creando un’atmosfera cangiante e suggestiva, accompagnata da una voce narrante, con i versi di Boccaccio.

E proprio nella parete di fronte vengono proiettati questi stessi versi, che descrivono le fattezze del Sommo Poeta.

In occasione del Dantedì 2023 (la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, di cui ho parlato qui), tutti potranno farsi ritrarre insieme al Sommo Poeta.

Infatti, il 25 marzo 2023 la Sala del Volto del Museo Dante diventerà un set fotografico, aperto a tutti coloro che vorranno posare insieme al nostro amato Dante.

Museo Dante Ravenna

Io ho avuto il privilegio di poter anticipare questo avvenimento e non ho perso l’occasione di farmi fotografare con il volto di Dante!

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