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MOSAICI MODERNI

Estate 1959. Nel refettorio del Museo Nazionale di Ravenna si inaugura, il 7 giugno, la Mostra di Mosaici Moderni.

È un evento straordinario, a cui partecipano artisti di caratura internazionale, che cooperano con il Gruppo Mosaicisti dell’Accademia delle Belle Arti di Ravenna.

Massimo Campigli collezione mosaici moderni Mar
Massimo Campigli, Renato Signorini – La casa delle gemelle – 1959

Quanti dei fortunati visitatori riusciranno a immaginare che, da questa collaborazione, si porranno le basi per uno sviluppo fondamentale della storia artistica ravennate?

Ma vediamo di cosa si tratta e per fare questo dobbiamo fare un passo indietro nel XX secolo.

LA SCUOLA DI MOSAICO

Nel 1924 nasce la Scuola di Mosaico dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna: si vogliono formare nuovi mosaicisti per restaurare le decorazioni musive in città.

Tra gli allievi della Scuola emergono nuove figure di artisti che si distinguono per la loro capacità ma anche, e soprattutto, per la loro creatività. 

Ecco così che, sotto la guida del direttore Giuseppe Zampiga, troviamo alcuni allievi illustri tra cui: Renato Signorini, Giuseppe Salietti, Libera Musiani, Zelo Molducci.

Altri studenti dell’Accademia, che non frequentano direttamente il corso di mosaico, si fermano dopo le lezioni per apprendere la tecnica musiva.

Parlo di Antonio Rocchi, Ines Morigi Berti, Romolo Papa, Lino Melano e tanti altri.

IL GRUPPO MOSAICISTI

Nell’immediato secondo dopoguerra, nel 1948, tutti questi artisti mosaicisti fondano ed entrano a far parte del Gruppo Mosaicisti dell’Accademia di Belle Arti.

I bombardamenti e le distruzioni belliche richiedono una grande opera di restauro e i nostri sono perfettamente formati e pronti per occuparsene.

Peraltro, il continuo confronto con le opere antiche, l’analisi diretta delle tessere vitree, delle loro caratteristiche e della loro posa in opera contribuiscono ad affinare ulteriormente la loro tecnica. 

Durante il restauro si producono cartoni e calchi che si utilizzano successivamente per realizzare copie fedeli dei mosaici di età tardo-antica.

MOSTRE: MOSAICI ANTICHI, MOSAICI MODERNI

Nasce così una mostra itinerante che nel 1951 viene esposta in diverse città del mondo e contribuisce a promuovere l’arte antica ravennate a livello internazionale.

Contemporaneamente, si conferma la grande competenza e abilità degli artisti restauratori ravennati perciò nasce un nuovo, prestigioso progetto: una mostra di mosaici moderni.

Due personaggi diventano fondamentali per la realizzazione di queste mostre: Giuseppe Salietti, direttore del Gruppo Mosaicisti e Giuseppe Bovini direttore del Museo Nazionale di Ravenna.

Afro mosaici moderni Mar Ravenna
Afro, Renato Signorini – Senza titolo – 1954-1955

Bovini, archeologo, accademico e ispettore presso la Soprintendenza di Ravenna, vanta numerose conoscenze nel campo degli storici e dei critici d’arte. 

Pertanto, per la mostra di mosaici moderni si costituisce un comitato artistico prestigioso, tra cui gli storici dell’arte Giulio Carlo Argan e Palma Bucarelli.

Cagli Mar Ravenna mosaici moderni
Corrado Cagli, Sergio Cicognani – Senza Titolo – 1957-1958

Bovini si incarica personalmente di contattare alcuni fra i più quotati artisti: Afro, Birolli, Cagli, Campigli, Capogrossi, Cassinari, Chagall, Corpora, Deluigi, Gentilini, Guttuso, Mathieu, Mirko, Moreni, Paulucci, Reggiani, Saetti, Sandqvist, Santomaso e Vedova.

Diversi enti promuovono e finanziano l’iniziativa: il Rotary Club, la Camera di Commercio di Ravenna, l’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo e l’Ente Provinciale del Turismo. 

IL RUOLO DEI MOSAICISTI RAVENNATI

Ai mosaicisti va il compito di “tradurre” (non copiare!) i cartoni, i quadri, i disegni dei pittori, in mosaici in pasta vitrea o in marmo. 

Ognuno di loro interpreta il cartone affidatogli secondo la propria sensibilità. 

Mattia Moreni mosaici moderni Mar Ravenna
Mattia Moreni, Libera Musiani – Senza titolo – 1956

La padronanza della tecnica musiva permette loro di decodificare le pennellate evanescenti, gli sfondi dei dipinti e di scegliere i materiali più idonei alla “traduzione”.

Il contratto prevede che gli artisti si consultino con i mosaicisti durante la realizzazione dei mosaici: in alcuni casi troviamo le loro indicazioni scritte sul supporto.

Renato Birolli – Composizione con elementi marini (storia di mare) – 1954 particolare

In altri casi i pannelli musivi non rispettano le dimensioni dei modelli da “tradurre” ma vengono riadattati nelle loro proporzioni o nel loro orientamento.

Il risultato della collaborazione fra artisti e Gruppo Mosaicisti? Una favolosa mostra che, nel 1959, viene allestita nella Sala del Refettorio del Museo Nazionale di Ravenna.

Successivamente, l’esposizione dei “quadri a mosaico” diventa itinerante, viaggiando in tutta Europa, fino a giungere negli Stati Uniti.

Dopo il rientro a Ravenna, nel 1969, i pannelli musivi e i cartoni finiscono in alcuni depositi, per essere nuovamente esposti nel 1986 al MAR.

UN NUOVO ALLESTIMENTO

Ma è nel maggio 2023 che sia i cartoni che i mosaici moderni vedono una nuova, sbalorditiva esposizione permanente in alcune sale rinnovate del MAR.

Nel 1959 la Mostra dei Mosaici Moderni prevedeva l’esposizione di un piccolo numero di cartoni, con le opere degli artisti su cavalletto.

Oggi, invece, possiamo contemplare i dipinti su parete, accostati ai pannelli realizzati in mosaico, in un continuo dialogo e confronto.

Birolli Mar Ravenna mosaici moderni
Renato Birolli, Renato Signorini – Composizione con elementi marini (storia di mare) – 1955

Non basterebbero mille parole per poter descrivere la potenza dei colori e dei materiali che scaturisce dalla visione di queste opere d’arte!

La “traduzione” in mosaico non è una mera copia dei dipinti ma una vera e propria espressione artistica che ribadisce l’inestimabile abilità dei mosaicisti ravennati.

UN NUOVO RUOLO

Ma non sono solo la competenza e la padronanza tecnica dei mosaicisti ad emergere in questa storica Mostra dei Mosaici Moderni.

Grazie a questo evento due artisti, Mario Deluigi e Georges Mathieu, giungono ad elaborare una rivoluzione concettuale sul ruolo dei mosaicisti e sulle loro opere.

Il mosaicista non è più solo un operatore ma può diventare a sua volta un artista, in grado di formulare autonomamente il processo creativo.

Negli anni successivi la tecnica musiva diventa terreno di esplorazione.

Si abbandonano le forme bidimensionali e si creano opere tridimensionali: sculture, ritratti, fontane. 

mosaico design Mar Ravenna
Sala “Mosaico & Design”

Il mosaico entra nel mondo del design e si utilizza per realizzare oggetti di uso comune ma con un grande impatto scenografico.

Inoltre, si iniziano ad utilizzare materiali diversi e fra i più disparati: carta, gomma, materiali sintetici, murrine, perline, intonaco, valvole di bombolette spray, legno, ceramica.

Si esce dai confini del museo o del monumento e il mosaico diventa una modalità tecnica per realizzare opere di arte pubblica.

Queste sperimentazioni si possono vedere nelle sale Mosaico e Design e Declinazioni Contemporanee, che completano la sezione Mosaici Moderni Mostra 1959, al MAR di Ravenna.

La collezione è in continua implementazione, grazie ad acquisizioni e donazioni che arricchiscono continuamente l’esposizione.

Volete saperne di più? Visitate con me la collezione di Mosaici Moderni e Contemporanei del MAR e lo scoprirete!

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